Il delitto di maltrattamenti si consuma all’interno delle mura domestiche.
Comprende tutte quelle condotte, abituali e ripetute nel tempo, che producono sofferenze sia fisiche che morali nonché atti di disprezzo o umiliazioni che offendono la dignità della vittima.
I litigi tra coniugi anche se violenti non sono sufficienti a far scattare il delitto di maltrattamenti.
La vittima deve trovarsi in uno stato di prostrazione e soggezione sistematica e continua. Ove venisse a mancare tale stato, si potrà parlare di forte conflittualità familiare ma non di maltrattamenti.